Il mio approccio terapeutico all’acne inizia con una ampia valutazione dei fattori scatenanti la patologia, spesso trascurati.
Mi soffermo molto a discutere con il/la paziente delle sue abitudini di vita, della sua attività lavorativa, della tipologia di cosmetici che utilizza e lo/la informo sulle abitudini che possono involontariamente portare ad un peggioramento della patologia.
Quest’ultimo punto è estremamente importante perché anche la migliore terapia potrebbe fallire o dare risultati parziali se non vengono eliminati eventuali fattori peggiorativi o abitudini scorrette.
Nelle donne particolare attenzione la rivolgo alla condizione ormonale che è grado di influenzare il decorso della patologia e la risposta alla terapia. In alcuni casi potrei prescrivere degli approfondimenti diagnostici come l’ecografia ovarica o degli esami del sangue per dosaggi ormonali.
Dopo aver identificato bene tutte le cause che potrebbero determinare la comparsa delle lesioni acneiche e spiegato al paziente come evitarle, effettuo una prescrizione personalizzata in base alla gravità della malattia.
Le mie scelte ricadono solo su cosmetici o farmaci certificati e con efficacia provata nel trattamento dell’acne. La terapia si divide in grandi linee tra terapia topica e sistemica.
La terapia topica si basa sull’utilizzo di farmaci formulati sotto forma di creme a base di retinoidi, antibiotici o benzoil-perossido. Rientrano in questo gruppo anche i cosmetici per la detersione corretta del viso, la crema idratante, la protezione solare e le soluzioni struccanti per le donne.
La terapia sistemica prevede l’utilizzo di limeciclina o isotretinoina, previa una ampia valutazione delle condizioni cliniche generali del paziente per proseguire in totale sicurezza ed ottenere la massima efficacia.
Per poter curare in maniera efficace e risolutiva l’acne è molto importante conoscere bene questa patologia, le cause scatenanti e tutte le condizioni che portano al peggioramento dei segni cutanei.
Lascia che ti spieghi meglio che cos’è l’acne.
L’acne è una delle malattie dermatologiche più comuni, caratterizzata da un’infiammazione dei follicoli dei peli e delle ghiandole sebacee annesse che determina la formazione di comedoni (i punti neri), papule o pustole (brufoli) e, nei casi più gravi, noduli e cisti.
L’acne colpisce principalmente il viso ma è possibile la comparsa di imperfezioni su collo, torace e dorso.
Anche se non si tratta di una patologia grave, può portare alla formazione di cicatrici inestetiche e permanenti che causano imbarazzo nei pazienti ed influenzare negativamente l’autostima.
Colpisce principalmente gli adolescenti alla pubertà con una prevalenza di circa l’80% nella fascia di età compresa fra i 12 e i 18 anni.
Tuttavia ricerche recenti hanno rilevato un particolare aumento di forme di acne ad insorgenza tardiva (dopo i 30 anni) e di forme persistenti anche dopo i 40 anni.
L’acne è determinata dalla combinazione di fattori genetici predisponenti e da una serie di condizioni scatenanti.
I meccanismi alla base della formazione dei comedoni e dei brufoli sono l’aumentata produzione di sebo, l’alterata cheratinizzazione delle cellule cutanee (cheratinociti) presenti a livello dei follicoli piliferi, dalla colonizzazione batterica e dalle risposte infiammatorie.
Tutti questi fattori agiscono in sinergia nella formazione delle imperfezioni del viso e vanno contrastati per poter risolvere o attenuare le manifestazioni cliniche della patologia.
La presenza di lesioni acneiche sul viso, sia in età giovanile che adulta, interferisce notevolmente con l’autostima dei pazienti, è fonte di stress, può ostacolare i rapporti sociali creando imbarazzo e portando ad una drastica riduzione della qualità di vita.
I brufoli e i comedoni, inoltre, se non correttamente trattate possono lasciare cicatrici deturpanti sul viso con esiti estetici molto negativi.
I fattori ambientali in grado di peggiorare l’acne sono rappresentati da alcuni farmaci (e in particolare dagli ormoni androgeni, dai corticosteroidi, dalle gonadotropine, dal litio e da alcuni antidepressivi), dai cosmetici (in particolare quelli contenenti eccipienti oleosi occludenti), da oli e sostanze grasse, da fumi provenienti dalla frittura di grassi e da contaminanti ambientali.
Anche agenti meccanici (come la frizione o la compressione protratta) possono scatenare lesioni acneiche o far peggiorare quelle già esistenti, così come le radiazioni ultraviolette. Di recente, alla lista si sono aggiunti tutti gli alimenti ad alto contenuto di carboidrati, il latte e i latticini.
Infine numerose segnalazioni documentano una stretta correlazione tra esacerbazione della malattia e condizioni psico-emotive stressanti.
Si. La produzione di sebo è aumentata nei pazienti acneici. Questo processo è regolato dall’attività degli androgeni e da alcuni neuropeptidi (come la sostanza P e l’ormone di stimolazione dei melanociti – α-MSH) che vanno a stimolare in maniera eccessiva le ghiandole sebacee.
Inoltre, l’acne tende ad essere più grave in pazienti che hanno patologie con alterazioni ormonali come l’ovaio policistico e la sindrome di Cushing.
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