La tricologia è la branca della dermatologia che studia l’anatomia, la fisiologia e le patologie dei capelli e dei peli.
Dedico molta attenzione alla cura di tutte le malattie tricologiche dato il forte impatto che queste hanno sulla qualità di vita dei pazienti affetti, spiegando dettagliatamente quali sono le cause alla base della patologia.
Solo se il paziente capisce qual è il suo problema di capelli, cosa si può fare e cosa aspettarsi dalla terapia, sarà garantito il massimo risultato clinico.
La valutazione del paziente si avvale di un percorso completo che comprende l’anamnesi, la visita tricologica ed esami strumentali.
Spesso la sola valutazione clinica, associata alla storia e ad esami non invasivi, quali Pull Test e dermatoscopia sono sufficienti a diagnosticare una malattia dei capelli, valutarne la gravità e la fase evolutiva. La biopsia per l’esame istologico è necessaria solo in casi selezionati.
Comprende la storia familiare e personale della patologia dei capelli. Infatti per poter trattare nel migliore dei modi il paziente mi è indispensabile sapere se qualcuno nella famiglia ha problemi di capelli.
La presenza della stessa condizione in in più membri della famiglia può indicare una trasmissione diretta o indiretta del problema.
Successivamente indago sullo stato di salute e sulle abitudini di vita del paziente alla ricerca di patologie, farmaci assunti, diete, esposizione a raggi ultravioletti, procedure cosmetiche o altre condizioni che possono determinare o peggiorare la caduta di capelli.
Per le donne è importante valutare la regolarità del ciclo mestruale. Infine l’anamnesi tricologica è mirata nel dettaglio a chiarire il problema per cui il paziente si è sottoposto alla visita.
Effettuo la valutazione del paziente nell’ambulatorio tricologico, stanza dedicata alle patologie dei capelli, in ambiente ben illuminato con il paziente seduto in modo da poter essere osservato a 360°.
In alcuni casi può essere necessario analizzare l’aspetto dei peli del corpo; in questo caso tutta la superficie cutanea deve essere esaminata, alla ricerca di aree di alopecia/ipertricosi/irsutismo.
Nell’esame obiettivo tricologico valuto l’aspetto, la densità e la distribuzione dei capelli all’attaccatura, al vertice e in tutte le altre regioni corporee eventualmente necessarie.
Va sottolineato, ad esempio, come molte malattie dei capelli dell’infanzia si associano a segni clinici tipici, come alterazioni ungueali o altre anomalie.
Se il paziente è alla prima visita, considero un tempo tecnico di 30 minuti. Per un corretto inquadramento diagnostico e per il monitoraggio delle alterazioni dei capelli si possono rendere necessarie una serie di metodiche che mi consentono di raccogliere il maggior numero di informazioni circa le condizioni del capello.
In alcuni casi effettuo delle prescrizioni di esami ematochimici mirati alla ricerca di cause organiche e sistemiche che possono determinare o peggiorare la caduta di capelli oppure mi approccio con esami di secondo livello.
Tali tecniche di studio possono essere suddivise in tre gruppi principali: non invasive, semi-invasive e invasive.
Alcune di queste sono molto semplici e realizzabili in tempi brevi senza l’ausilio di particolari apparecchiature ed a basso costo, mentre altre richiedono attrezzature particolarmente sofisticate (tricoscopia, biopsia del cuoio capelluto, etc.).
Solo affrontando il problema a 360° gradi sono in grado di identificarne la causa precisa e stabilire il percorso terapeutico personalizzato per il mio paziente.
Effettuo fotografie del cuoio capelluto in diverse prospettive, archiviando le immagini e allegandole in cartella clinica. La documentazione fotografica è di primaria importanza nel follow-up del paziente in quanto mi consente di valutare obiettivamente l’evoluzione del processo nel tempo e gli effetti della terapia, sia essa medica o chirurgica.
E’ una tecnica non invasiva utile per la diagnosi e il follow-up di alcune malattie dei capelli e del cuoio capelluto. Lo eseguo impugnando fra due dita un ciuffo più o meno corposo di capelli e traendoli in senso distale rispetto il cuoio capelluto, così da estrarre dal capo le radici lassamente adese.
L’esame delle radici estratte e il numero di capelli prelevato sono indicativi di diverse patologie. Va ricordato che lo shampoo e le procedure cosmetiche eliminano molti capelli già proni alla caduta; per questo motivo, a parità di gravità della malattia, il pull test può variare notevolmente in base alla distanza in giorni dall’ultimo lavaggio.
L’osservazione col microscopio ottico delle radici e del fusto del capello consente la distinzione del tipo di capello prelevato (telogen, distrofico, anagen con guaine spesse) e di osservare le patologie del fusto.
Il tricogramma è un metodo semplice e rapido per lo studio e la diagnosi delle alterazioni del ciclo follicolare e di alcune anomalie del fusto dei capelli
Un metodo mini-invasivo che consiste nello “strappo” di 50-100 capelli e nella loro osservazione al microscopio ottico, così da distinguere le radici nelle differenti fasi del ciclo, e osservare la morfologia del fusto.
I tricogrammi patologici presentano variazioni nelle percentuali di capelli in anagen, catagen e telogen con, eventualmente, associata la presenza di radici distrofiche.
La tricoscopia, dermatoscopia del cuoio capelluto, è una tecnica non invasiva utile per la diagnosi e il follow-up delle malattie dei capelli e del cuoio capelluto.
Mi consente di valutare numerose caratteristiche del cuoio capelluto del paziente incluso il pattern vascolare, le strutture follicolari, perifollicolari e interfollicolari.
La metodica permette di osservare inoltre i singoli capelli e di individuarne anomalie come disomogeneità dei diametri, alterazione dei fusti, depressioni peripilari, etc. ed è indolore per il paziente
La biopsia del cuoio capelluto rientra nelle tecniche diagnostiche mini-invasive e fornisce numerose informazioni sulle alterazioni dei follicoli piliferi, nonché dell’epidermide e del derma associate.
Dopo aver disinfettato ed anestetizzato la zona del cuoio capelluto da studiare, per prelevare il campione utilizzo un punch di diametro variabile da 2-5 mm, orientando il prelievo in direzione obliqua e parallela alla direzione di crescita dei follicoli.
Successivamente sul tessuto asportato si effettuano sezioni longitudinali per individuare e localizzare eventuali infiltrati infiammatori nonché la loro estensione, e sezioni trasversali che consentano Io studio di alcune regioni come l’istmo e il bulge.
Tale indagine può essere impiegata per la diagnosi di alopecie non cicatriziali come il telogen effluvium, l’alopecia androgenetica e l’alopecia areata, dove lo studio del follicolo in toto dà la possibilità di individuare i markers della patologia in esame.
Nelle alopecie cicatriziali quali il lupus discoide, lichen plano pilaris, morfea, follicolite decalvante ecc, lo studio della regione del bulge, proposta come sede delle cellule staminali del follicolo, è indispensabile per la prognosi della malattia.
Le terapie tricologiche danno la possibilità di recuperare i capelli indeboliti ed assottigliati. Dopo la cura i capelli appariranno più consistenti, spessi e numerosi. Il risultato si traduce in una regressione completa del diradamento dei capelli, qualora la terapia fosse iniziata nei tempi utili, o nella riduzione netta delle aree di alopecia presenti, superando il disagio psicologico vissuto dal paziente.
I risultati ottenibili variano molto in base alle caratteristiche generali della persona (età, sesso, nutrizione, patologie, genetica, attitudine), al tipo e alla gravità della patologia che colpisce il cuoio capelluto e al tipo di terapia praticata.
In linea generale, le cure per i capelli variano da prodotti dermocosmetici (lozioni e integratori), a terapie locali con farmaci sino a terapie sistemiche. A queste possono essere aggiunte metodiche innovative come la mesoterapia, la Low-Level Laser Therapy (LLLT) e la tricogenesi con TRICOPAT. La scelta del protocollo varia in base ai risultati che vogliamo ottenere e alla gravità della condizione di partenza. La terapia va cucita sul paziente per consentigli di ottenere i massimi risultati nel minor tempo e, soprattutto, evitando di incorrere in fastidi e qualsiasi tipo di effetto collaterale.
Se ti sei sottoposto ad un trapianto dei capelli devi sapere che il post-intervento è una fase molto importante della chirurgia tricologica. Un buon trattamento fa parte del processo di guarigione ed è fondamentale per avere dei risultati duraturi e minimizzare i rischi di
complicanze.
Dopo l’impianto le unità follicolari sono estremamente delicate e vanno tutelate da fattori aggressivi esterni. La ricrescita dei capelli trapiantati in media sarà visibile dopo circa 2-3 mesi, anche se il risultato sarà apprezzabile dopo 6 mesi dall’intervento con un effetto finale estetico che generalmente compare dopo un anno dall’operazione.
E’ fondamentale iniziare sin da subito una terapia per favorirne l’attecchimento e la
ricrescita. Questi protocolli si articolano in terapie locali domiciliari, terapia sistemiche domiciliari e terapie ambulatoriali come il PRP, la mesoterapia ed il TRICOPAT.
Nella fase post operatoria posso seguirti per monitorare i risultati ottenuti, migliorare la
ricrescita dei capelli ed il risultato estetico ottenibile, personalizzare il tuo percorso di cura
sulla base dei risultati che vuoi ottenere.